Oltre alla locazione per studenti fuori sede, la legge prevede un ulteriore tipologia di contratto, volto a soddisfare esigenze di natura transitoria.
La normativa prevede che il contratto possa derogare alla durata di quattro anni più quattro in favore di un minor termine (compreso tra uno e diciotto mesi), a condizione che l’inquilino e il proprietario redigano dichiarazione che giustifichi la loro scelta.
Occorre, in altri termini, che le parti contraenti esprimano chiaramente i motivi che le hanno indotte alla stipula di quello specifico accordo in deroga alla locazione standard, allegando tutta la documentazione in loro possesso (può essere un contratto di stage, oppure l’iscrizione ad un determinato corso ecc.).
Per quanto riguarda il canone mensile, bisogna distinguere a seconda che l’immobile si trovi entro o fuori le città “ad alta tensione abitativa”; nel primo caso, infatti, il canone deve adeguarsi alle tabelle proposte dai Comuni in cui l’unità abitativa si trova, mentre nel secondo è libero.
Ovvia conseguenza è la grande difficoltà di trovare appartamenti in città di rilievo i cui proprietari sono disposti a vedersi corrisposto un canone inferiore a quello “di mercato”.
Il contratto transitorio, come tutti quelli di locazione, necessita di forma scritta e successiva registrazione.
Nel caso in cui non si ottemperi al dovere di indicare esplicitamente le esigenze transitorie ad esso sottese, il contratto verrà considerato un “classico” contratto di locazione ad uso abitativo 4+ 4.