I certificati di deposito sono dei titoli vincolati e trasferibili, che permettono al sottoscrittore di poter ottenere il rimborso di un capitale a scadenza, maggiorato di interessi predeterminati o variabili. L’investimento nei certificati di deposito è effettuabile sul breve medio termine (di norma, per scadenze comprese tra un minimo di 3 mesi e un massimo di 5 anni), con rendimento rappresentato da cedole periodiche, o dallo scarto di emissione.
Tipologie di certificato di deposito
Numerose sono le categorie di certificati di deposito. Si distinguono innanzitutto i certificati di deposito zero coupon da quelli con cedole: i primi sono dei titoli senza corresponsione di interessi intermedi, che non liquidano periodicamente alcun interesse, ma corrispondono un rendimento unico alla fine del periodo contrattuale (rappresentato dallo scarto di emissione; i titoli vengono in altri termini emessi sotto la pari, e rimborsati al valore nominale, in un funzionamento similare a quello dei Buoni Ordinari del Tesoro). I secondi sono invece i certificati di deposito tradizionali, che rimborsano l’investitore con cedole periodiche.
Tra i secondi, distinguiamo inoltre i certificati di deposito a tasso fisso, che remunerano l’investimento compiuto ad un tasso di interesse predeterminato prima dell’emissione, e i certificati di deposito a tasso di interesse variabile, con tasso di interesse che dipenderà dai principali parametri di riferimento dei tassi di mercato.
Vantaggi e svantaggi dei certificati di deposito
I certificati di deposito, per le loro caratteristiche tecniche e la loro sostanziale semplicità, si rivolgono prevalentemente a piccoli e medi investitori che desiderino poter disporre di un prodotto di investimento senza particolari rischi finanziari. Tuttavia, non sono pochi gli svantaggi cui un investitore nei CD può essere sottoposto, rispetto all’investimento in Conti deposito.
Innanzitutto, ricordiamo la presenza del principale rischio di liquidità: i Certificati di Deposito a breve termine – quelli con scadenza non superiore ai 18 mesi – sono difficilmente rimborsati dalla banca collocatrice prima della scadenza, congelando di fatto l’investimento effettuato. Inoltre, chi investe in un CD a tasso variabile può subire il rischio che le cedole possano generare deprezzamenti del valore della redditività dell’investimento. A ciò si aggiunga che molte banche emettono ancora certificati cartacei (non introdotti su deposito amministrato), con conseguente rischio di distruzione, di smarrimento o di furto del titolo.
Tra gli svantaggi, si aggiunga inoltre una ritenuta pari al 20%, elemento che li ha resi maggiormente sgraditi in relazione ad altre forme di investimento che godevano (o godono) di ritenute più basse.
Perché sono meglio i conti deposito?
A nostro giudizio, l’investimento nei conti deposito rappresenta dei margini di convenienza significativi sotto almeno tre differenti fronti:
maggiore elasticità di utilizzo, con svincolo in qualsiasi momento, con il mantenimento della garanzia di restituzione della quota capitale, senza andare contro al rischio di impossibilità di disinvestimento anticipato, come invece accade con i CD a breve termine;
tasso di rendimento ottenibile con i conti di deposito mediamente maggiore rispetto a quelli offerti dai CD, peraltro fissi e garantiti;
possibilità di evitare tutti i rischi relativi al possesso cartaceo del rapporto, con possibilità di gestire il rapporto interamente online.