Se lavorate da qualche anno presso la stessa azienda, vi sarà capitato di approfondire i rapporti con alcuni dei vostri colleghi. In qualche caso si tratterà di un’amicizia stretta, in altri semplicemente di qualche chiacchiera alla macchinetta del caffé, ma è naturale coltivare le affinità con le persone con cui trascorriamo gran parte delle nostre giornate.
Chi si occupa di risorse umane in azienda sa che un team strutturato, capace di fare squadra anche grazie alla costruzione di buoni rapporti interpersonali, è un valore aggiunto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per questo, aumentano le aziende che si adoperano per rendere l’ambiente lavorativo più accogliente e rilassante, per far sì che i momenti di pausa possano stimolare l’aggregazione tra colleghi.
In realtà, in ambiente lavorativo non è sempre facile trovare persone disposte a creare delle relazioni più profonde; a quanto pare, è una pratica più diffusa in Italia, ma lo stesso non vale per i lavoratori all’estero. Sul Web, abbiamo trovato diverse testimonianze di “connazionali in trasferta”, che dichiarano come la vita d’ufficio in paesi tra cui l’Inghilterra o l’Australia sia tendenzialmente più monotona, due chiacchiere veloci, una pausa pranzo consumata da soli davanti al computer e poi via tutti a casa.
Con l’amicizia le cose non cambiano. Un’indagine condotta l’anno scorso dalla società di recruitment internazionale Robert Half tra 2.500 manager di 11 paesi europei, Italia inclusa, evidenzia che si aggira fra il 15 e il36% la possibilità che una richiesta di amicizia su Facebook venga rifiutata dal collega, con alcuni risultati curiosi
se la richiesta proviene da un “pari grado”, l’85% è felice di riceverla e il 15% no
se la richiesta proviene da un “sottoposto”, il bilancio è invariato
percentuali capovolte se l’amicizia viene richiesta da un “superiore”: in questo caso, soltanto il 64% si dichiara lusingato, mentre il 36% dichiara un certo imbarazzo.
Di certo, trovare un’amicizia al lavoro può diventare un ottimo strumento di networking e un modo piacevole per trascorrere le giornate; ma quali sono le cose da tenere a mente perché non diventi un boomerang? Ecco qualche consiglio su come comportarsi:
se non avete ancora individuato la persona giusta, prendetevi un po’ di tempo per capire di chi realmente fidarvi. Non cominciate a confidare a tutti i vostri segreti, soprattutto legati all’ambiente lavorativo; per costruire un rapporto di amicizia è importante aver creato prima una solida fiducia reciproca;
se avete un ruolo di responsabilità in azienda, mettete subito in chiaro con il collega che vi è amico che non intendete per questo avere dei favoritismi nei suoi confronti e magari fate un patto per cui, fuori dal luogo e dagli orari lavorativi, non discuterete di questioni professionali;
per quanto in confidenza, se potete, evitate di parlare col collega-amico dei vostri problemi strettamente legati al lavoro e all’azienda; potrebbe succedere che in ambito di riunioni o momenti di confronto con tutto l’ufficio quelle confidenze possano creare dell’imbarazzo.
Molto interessante.