L’Art. 1813 del Codice Civile offre la nozione di mutuo.
Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili, e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità.
Il mutuatario, ovvero colui che riceve il finanziamento, a fronte della disponibilità del denaro, si impegna al pagamento di un corrispettivo sotto forma di interessi, oltre naturalmente alla restituzione del capitale prestato.
Si tratta di un finanziamento a medio o lungo termine che può essere erogato da una banca o da un intermediario finanziario secondo quanto stabilito dal contratto di mutuo, redatto da un notaio e trascritto nei pubblici registri, e restituito secondo quanto stabilito dal piano di ammortamento.
Si può fare una distinzione fra vari tipi di mutuo:
Mutuo fondiario: finanziamento a media e lunga scadenza erogato da una banca, da un intermediario finanziario per l’acquisto di proprietà immobiliari. La banca richiede l’accensione di una ipoteca di primo grado a garanzia del mutuo che viene restituito secondo quanto previsto dal piano di ammortamento.
Mutuo edilizio: finanziamento a medio o lungo termine concesso dietro rilascio di garanzie per la costruzione, la ristrutturazione, la trasformazione di una abitazione. Viene generalmente erogato in varie fasi legate allo stato di avanzamento dei lavori.
Mutuo ipotecario: finanziamento concesso dalle banche garantito da ipoteca su beni immobili di proprietà del debitore
Il mutuo fondiario di norma non copre l’intero prezzo dell’immobile, ma finanzia tra il 60% e l’80% del valore dell’immobile; è possibile ottenere un mutuo che copra fino al 100% del valore dell’immobile apportando ulteriori garanzie.
L’importo del mutuo è legato alla capacità di rimborso del soggetto richiedente il finanziamento: di norma non viene concesso un mutuo che abbia una rata mensile di importo superiore ad un terzo del reddito familiare.
La capacità di rimborso riveste particolare importanza per la concessione del mutuo, tanto che i soggetti che non sono in grado di dimostrare una continuità lavorativa, come ad esempio i lavoratori atipici, hanno difficoltà ad accendere un mutuo.
Anche l’età può risultare un problema per coloro che intendono richiedere un mutuo: in linea teorica non esiste un’età massima per accendere un mutuo, ma generalmente le banche non accettano mutuari che hanno più di 70 anni o che avrebbero più di 75/80 anni prima del termine di restituzione del mutuo.